Ciao
vi aggiorno sulla mia esperienza al campo del gruppo Debù.
Finora abbiamo fatto 5 lezioni; faremo ancora un'oretta per il comportamento al guinzaglio in passeggiata (per imparare a non tirare troppo) ed una o + lezioni, con altri cani adulti (principalmente maschi), per vedere le reciproche reazioni cercando, se del caso, di "assuefare" i vari soggetti agli altri, verificando ed incrementando il reciproco livello di tolleranza, ove necessario.
Che dire: pensavo che la tendenza fosse quella di tirare le cose per le lunghe (più lezioni -> più ricavo) mentre invece l'addestratore, dopo sole cinque lezioni, ritiene che Re abbia assimilato tutti i concetti ed i comandi propri di un corso di ubbidienza di base (che è ciò che avevo chiesto): penso che il cane, qualche istruzione, l'avesse già ricevuta nella sua vita "passata" ma cionondimeno la sua velocità nell'apprendere mi ha decisamente stupito e reso "orgoglione"

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Il comando che dovrebbe essere il + difficile da assimilare, per cani come Re, sembra essere il "vieni", sopratutto quando il loro interesse è fortemente rivolto ad altro.
Ebbene: al campo lo ha eseguito praticamente da subito ed in situazioni molto differenti e molto "disturbanti", con notevole stupore dell'addestratore.
Ora, assimilati comandi e modalità, starà a noi esercitarci per perfezionare una già buona intesa; a detta dell'addestratore, dopo averci visto per bene al campo, Re (come penso la maggioranza dei vostri cani, d'altronde) "se necessario, si butterebbe nel fuoco" per me.
Credo (e spero) che il tutto abbia a che fare con il fatto di averlo portato via dal canile.
In secondo luogo, il fatto che il ns. "gruppo" sia composto unicamente da me e lui, rende ancora più "speciale" il rapporto.
Le "famigerate" pinzate sono quindi state interpretate come un misto di "difesa nei miei confronti" e "gelosia".
La cura consigliata è di continuare a portarlo "fuori" (anche in luoghi affollati), ogni volta che la cosa è possibile e prestando le dovute attenzioni, non ignorandolo ma rendendolo partecipe alle interazioni "sociali".
L'esercizio da fare è quello di interagire in sua presenza con amici, conoscenti e possibillmente anche con estranei ben disposti (strette di mano, pacche sulle spalle, conversazioni.....) affinchè capisca che si tratta di situazioni "normali" in cui non è necessario attivare lo stato "in guardia".
In fin dei conti, come immaginavo, il problema principale ero (e sono ancora) io, nel senso che nelle lezioni il cane impara, ma il più delle volte è il proprietario (sopratutto se alla prima esperienza, come me) che deve capire cosa e come fare per interagire correttamente con l'animale.
Aspetto che non si esaurisce al campo e su cui devo continuare a lavorare, avendo però appreso alcune nozioni fondamentali in più.
F